la Pasqua, la rinascita, il Vangelo di Matteo e Preethaji

Inviato da:

Oggi mi è nata una riflessione dalla lettura del vangelo del giorno:

VANGELO Mt 26,14-16
Lettura del vangelo secondo Matteo

“Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: “Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?”. E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo”.

La figura di Giuda apre a profonde riflessioni se vediamo la sua storia in senso archetipico, come la narrazione di una condizione condivisa da tutta, l’umanità.

L’Iscariota infatti, secondo la teologia cristiana, è un discepolo che ama profondamente il Maestro, e che è figura imprescindibile per il compimento del destino di Cristo.

La rinascita di Gesù non potrebbe mai avvenire, senza la morte procurata dall’atto del tradimento di Giuda.

Ugualmente tutti noi non possiamo fare passaggi evolutivi, finchè il nostro equilibrio non viene messo in discussione da eventi che ci scuotono e generano una crisi, la quale, sempre, rimescola le carte, il pezzo successivo tocca a noi, aprirci ad un livello più alto di coscienza, oppure gettarci nella distruzione e nel baratro.

Un parallelo mi viene da farlo anche con la scomoda scoperta che ci induce a fare il Covid-19, ci sposta da padroni assoluti della Terra, a figure che devono ritrovare il proprio posto nel tutto. Saper riconoscre lo spazio appropriato per sé, ed occuparlo fino in fondo, anche nella sua immensa scomodità, è la grande lezione che mi arriva dalla vicenda di Giuda e che riguarda il mio, individuale percorso di vita, saper riconoscere il mio posto nel tutto è la lezione che mi porta il Covid.

Lungi da me fare deduzioni complottistiche o letture teleologiche sulla comparsa di questo virus, che sicuramente fa il “suo”, si comporta come un essere progettato dalla vita per nascere-rispordursi-morire, all’interno di rigide leggi biologiche, ma suo malgrado, lascia lo spazio all’essere pensante che impatta col fenomeno della sua espensione, di cogliere delle profonde verità.

Noi siamo parte del tutto e non possiamo dominarlo, o ritorniamo nello spazio che ci è proprio o l’ecosistema, come tutti i sistemi tendendo all’autoconservazione, cercherà di espellerci.

Ho trovato molto interessante questa riflessione in proposito. Ora ripeto e sottolineo, che della teleologia del Coronavirus non sono persuasa, su questo sospendo il giudizio, ma le conclusioni e le riflessioni pressenti in qusto video, le condivido. Il sisterma espelle gli elementi distruttivi, personalmente voglio impegnarmi per essere, sempre un elemento di crescita del meravoglioso luogo che mi sta regalando tante esperienze di gioia e bellezza: la Terra e la vita che su di essa viviamo.

0
  Articoli Collegati
  • No related posts found.

Aggiungi un commento