Quando un’idea, un pensiero ha l’ambizione di divenire fatto, esperienza, reale e tangibile, deve avere il coraggio del dolore, dell’incertezza,del no.
Non esistono grandi imprese avvenute senza costanza e resistenza alla frustrazioni. Esse non sono la risultante di sfortuna o malasorte, ma solo parte integrante del processo di attuazione di una grande idea, perché un’idea è solo una forma , che diviene materia rompendo gli argini, sporcandosi nell’esperienza del quotidiano,passando dall’immateriale privo di permeabilità e tangibilità, alla carne e sangue in cui la vita pulsa.
Ed è per questo che un grande intento deve essere come un faro forte e fermo, e gli atti altalenanti e scoraggianti che ci separano dal traguardo devono essere solo elementi che ci spingono a mettere azioni in più per arrivare al risultato. Nulla deve essere intentato, ogni parola non detta ed azione non compiuta, sono passi verso il fallimento, ogni azione svolta è un atto verso il risultato.
I risultati che raggiungiamo nella vita rispecchiano fedelmente la forza del nostro intento. Guardiamo le nostre circostanze e capiremo quanto è potente il nostro intento, se è forte siamo tesi alla realizzazione, se è piccolo siamo seduti e nell’energia dell’accontentarsi in nome della tranquillità e della vita senza turbamenti, o del delegare. Il raggiungimento di obiettivi è una atto di protagonismo nel proprio potere personale ed assunzione di responsabilità al 100%di se stessi e del proprio destino.
Passività ed amore per la tranquillità, come protagonismo e totale esercizio del potere personale, vanno bene, ma qualunque modalità abbiamo di vivere,è importante che sappiamo che è frutto della nostra scelta.
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2017