L’acqua nei rituali trasformativi

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Prendo spunto da un articolo, che scrissi più o meno un anno fa e che trovate qui, per parlare dell’importanza dell’acqua nell’ambito dei rituali trasformativi.

Vi è innanzitutto da fare una premessa. Non è possibile parlare di questo argomento, senza introdurre gli scienziati che si sono distinti per le loro ricerche in questo ambito.

Ebbene, nel 1988 uno scienziato di nome Jacques Benveniste pubblicò un articolo, in cui sosteneva che fosse possibile imprimere all’acqua una certa informazione. Dopo di lui Masaru Emoto osservò che esponendo dei cristalli di ghiaccio a determinati tipi di stimoli, essi cambiavano la loro conformazione.

Perchè possiamo imprimere una certa informazione all’acqua?

La molecola dell’acqua H2O si lega ad altre molecole formando dei legami cosiddetti “a ponte idrogeno“. Si tratta di legami molto forti, se pensiamo che per spezzarli, ad esempio facendo evaporare l’acqua, abbiamo bisogno di una grande quantità di energia (100°). Se si sottopone una struttura di  molecole (Cluster) ad un campo magnetico, questo è in grado di spezzare i legami e le molecole tutte spezzate iniziano a muoversi in modo disordinato. Se invece facciamo la stessa cosa avvalendoci di un campo elettrico, otteniamo il risultato opposto. Le molecole cioè si muovono in maniera ordinata. In altre parole l’entropia aumenta. Possiamo dire quindi, che è possibile intervenire con i campi elettrico e magnetico per modificare la struttura delle molecole dell’acqua.

Secondo la Teoria Quantistica dei Campi, semplificando al massimo, oggetti che in un certo campo vibrano ciascuno ad una propria frequenza, finiscono per vibrare all’unisono. Adottano cioè tutti la medesima frequenza. Si dice che diventano coerenti. pensiamo al famoso esperimento dei metronomi, facilmente reperibile su youtube. In parole povere l’entropia del sistema aumenta, laddove, lo ricordo, l’entropia è la misura dell’ordine.

L’acqua nel contesto ritualistico

memoria dell'acqua, paola battaglia, barbara gentiluomoL’acqua è quindi un grande conduttore. Lo sapevano bene già fin dagli albori dell’umanità. Qualunque rito a carattere sacro o magico aveva luogo necessariamente nei pressi di corsi d’acqua e, laddove non ve ne fossero, accanto a pozzi scavati appositamente.

Più tardi templi pagani, divenuti per sincretismo cattedrali, chiese ed abbazie Cristiane, trovano collocazione nei pressi di importanti vene d’acqua, oppurtunamente canalizzata e raccolta per giungere agli officianti.

Numerose sono le dività legate all’acqua. Credo balzi subito alla mente di ciascuno Poseidone, il re dei sette mari. Ma vi sono molte figure anche minori strettamente interconnesse a questo sacro elemento.Le Sirene descritte ad esempio nelle opere omeriche. Ma anche le Ondine, fate d’acqua di cui parlava Paracelso. O le ninfe, figlie di Oceano.

Ogni religione, sia essa antica o più moderna, ha sempre utilizzato l’acqua nel suoi rituali. La ragione, come abbiamo visto, sta nel fatto che gli antichi avevano una conoscenza archetipica del potere di “caricarla” imprimendole l’informazione desiderata. Questo nel lavoro magico è fondamentale.

Si utilizzava di norma acqua di fonte, questo perchè conservava tutte le sue virtù, senza alcuna contaminazione.

Dal punto di vista energetico, quindi, l’acqua viene utilizzata come grande conduttore. E’ usanza ancora oggi in voga quella di “informare” l’acqua esponendola alla luce del plenilunio per tutta la notte.

L’acqua nei riti iniziatici

Non si può a questo punto non menzionare il rituale per eccellezza, che ha protagonista il nostro elemento e che viene celebrato da oltre duemila anni: il battesimo. Naturalmente non è un’invenzione cristiana. L’usanza di immergere l’iniziato durante la pratica di iniziazione era ed è tuttora comune a molte culture in tutto il globo. Pensiamo alla festa induista di  Kumbha Mela , durante la quale ogni dodici anni vi è un’abluzione pubblica che coinvolge tutti i credenti. Ma non si possono non citare i riti iniziatici legati ai Misteri, culti noti ad un circolo ristrettissimo di fedeli iniziati. Da quelli orfici a quelli eleusini, tutti prevedevano la purificazione tramite abluzione nel fiume sacro.

Questo ci fa comprendere l’importanza dell’elemento acqua, non a caso uno dei quattro o cinque elementi, a seconda del culto. L’acqua è principio vitale. Nasciamo nell’acqua, la vita sul pianeta è cominciata quasi certamente dall’acqua. Cerchiamo tracce di acqua su altri pianeti, poiché senza di essa non è possibile la vita.

L’acqua conserva le informazioni vitali ed energetiche di questa nostra Terra e quando la utilizziamo ritualmente noi ci avvaliamo simbolicamente di queste informazioni e di questo potere ancestrale.

 

 

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