il reiki, il fare e l’essere

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Oggi abbiamo fatto il primo incontro telematico con i praticanti reiki della rete cotituita nella scuola reiki La Rinascita dell’Essere.

È stato molto bello cogliere che, pur avando favorito l’incontro di persone lontane, qualcuna addirittura collegata dall’estero, tutti i presenti all’incontro portavano un tema condiviso ossia: questo tempo di isolamento ci porta a sospendere il fare ed, inevitabilmente, ci porta in contatto con l’essere.

Incontrare il nostro essere non è sempre una passeggiata, perchè, prima di raggiungere il luogo di piena realizzzazione che esso è, occorre attraversare paure, ferite, pensieri negativi, senso di inadeguatezza di vuoto e le più intense sofferenze della vita, e così si tenta di rifuggire questo sentire entrando nella modalità del fare.

L’illusione è che questa dimensione si possa toccare solo sottoponendosi ad intense pratiche spirituali, in verità, talvolta, la fame continua di pratiche spirituali è espressione di una fuga da sè e dunque, comunque, una modalità di fare che proviene dall’ego e non dell’essere, che è ferma espressione della nostra natura più vera e profonda.

Il trattamento reiki è un viaggio nella profondità di noi stessi che ci apre agli spazi dell’assoluto, e poi possiamo manifestare la sua qualità nella realtà relativa, anche occupandoci in maniera piena e presente alle attività quotidiane come prenderci cura di qualcuno, farci un bagno caldo, ripulire una stanza, o preparare una torta.

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